Milano è ufficialmente candidata a ospitare la sede dell’EMA. La proposta di candidatura è arrivata al termine di una riunione alla sede della Regione Lombardia tra il governatore Roberto Maroni, il sindaco Giuseppe Sala, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il rettore dell’Università degli Studi di Milano Gianluca Vago e Diana Bracco. ”La candidatura di Milano a sede dell’Ema è una grande opportunità culturale ed economica”, ha affermato in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. I tempi dell’operazione non saranno però brevi. La trattativa sarà condotta dal Governo, previa la presentazione di un dossier sulla candidatura. Il ministro Martina, che ha gestito la delega all’Expo 2015, ha assicurato che su questa partita “il Governo c’è”.
Capitale europea del farmaco
L’occasione per un primo confronto diretto sulla questione EMA tra le istituzioni del territorio e il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà già martedì 13 settembre alla presentazione del Patto per Milano, come ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala durante la conferenza stampa seguita alla riunione a Palazzo Lombardia. Il primo cittadino ha anche sottolineato l’importanza del lavorare tra istituzioni “con una comunanza di obiettivi”. A tal proposito il governatore Maroni ha rimarcato che il dossier di candidatura “verrà elaborato con il contributo di tutte le istituzioni”.”Insistere sull’EMA è più coerente con il contesto della città rispetto ad altre ipotesi ventilate”, ha detto il rettore Vago. Infatti, in una precedente riunione di questa ‘cabina di regia’ per il ruolo di Milano nel post-Brexit era stato stilato un documento che conteneva anche altri propositi, tra cui il trasferimento di EMA, dell’Autorità bancaria europea (Eba) e della sezione della Corte di prima istanza del tribunale unificato dei brevetti. Per ora Milano fissa come obiettivo quello di diventare la capitale europea del farmaco. Il settore “rappresenta il 10% delPil nazionale, è strategico e non può essere trascurato”, ha ricordato Diana Bracco.
Pani: Milano con le carte in regola
”Una grande operazione dal punto di vista culturale e scientifico, che avrebbe anche significativi ritorni economici per il nostro Paese in relazione all’indotto che determinerebbe”. Così il direttore generale dell’AIFA, Luca Pani, commenta l’ufficializzazione della candidatura di Milano. ”È un’ottima notizia e Milano – ha sottolineato Pani – ha tutte le carte in regola per poter ospitare l’EMA. Ora ci sono però una serie di passaggi da rispettare, successivi alla firma dell’articolo 50 da parte della Gran Bretagna per la Brexit”. La candidatura, ha ricordato, ”va presentata ufficialmente dal governo italiano; la Commissione Europea dovrebbe poi indicare parametri e obiettivi, e a questo dovrebbe seguire l’accordo tra governi con le offerte formali”. Dalla firma per il Brexit, chiarisce inoltre Pani, ”si dovrebbero avere due anni di tempo; ciò significa che entro il 2019 il nuovo Paese ospitante dovrà essere in grado di accogliere l’Agenzia europea del farmaco”.
Grandi ricadute per l’economia
Positive, inoltre, sarebbero anche le ricadute sul territorio italiano, considerando, ricorda Pani, ”che l’EMA ha mille dipendenti, attrae 56 mila presenze l’anno, paga 65 mila pernottamenti in albergo e 60 mila voli aerei annualmente”. Il paese che ospita l’EMA, inoltre, ”attrae al contempo nuove sedi di aziende farmaceutiche per la gestione delle negoziazioni”. Ricadute economiche, dunque, ma soprattutto ”culturali e scientifiche” si determinerebbero se la candidatura di Milano – avanzata inizialmente e caldeggiata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – dovesse passare. Il punto ora, prosegue Pani, è “essere coordinati per battere le candidature di altre nazioni da un punto di vista competitivo, offrendo un pacchetto globale che sia appetibile sia per la logistica sia per la gestione dei delegati che arrivano ogni anno. Un’operazione che richiede appunto un grande coordinamento”.